Intelligenza Artificiale e il suo Uso nella Didattica

Insegnando informatica per due ora a settimana, si potrebbero ipotizzare alcune lezioni da svolgere nell'arco di alcune settimane sull’uso consapevole dell’intelligenza artificiale sia dal punto di vista degli studenti che dei docenti.

Il percorso potrebbe essere articolato in circa otto/dieci lezioni, ciascuna della durata di un’ora e distribuite su un periodo di circa cinque settimane, seguendo sempre la logica delle due lezioni distinte a settimana.​

Sin dai primi incontri, si potrebbero affrontare insieme agli alunni le grandi opportunità offerte dall’IA, come l’accesso facilitato a risorse educative personalizzate, la possibilità di ricevere feedback immediati sugli esercizi o la rapidità di apprendimento grazie a piattaforme online e applicazioni intelligenti. Questi vantaggi messi in pratica attraverso l’uso di iPad e applicazioni specifiche, sarebbero utili per rendere tangibile ai ragazzi la potenzialità dello strumento supportando le differenti esigenze e stili di apprendimento, pur ribadendo sempre che il docente resta una figura insostituibile, riferimento per la relazione educativa e il pensiero critico.​

Contemporaneamente, in ogni lezione si darà spazio alla riflessione sui rischi connessi a un uso poco critico della tecnologia, ad esempio discutendo del pericolo della dipendenza o della distrazione offerta dagli smartphone e dalla ricerca compulsiva di risposte immediate tramite strumenti digitali.

In alcune lezioni si simulerà in classe l’utilizzo non consapevole dell’IA, per mostrare eventuali distorsioni informative, le difficoltà di distinguere notizie affidabili e la necessità di sviluppare un atteggiamento attento verso fonti, privacy e dati personali.​

Le lezioni successive vedrebbero anche il coinvolgimento degli studenti in lavori di gruppo e dibattiti sull’etica e la responsabilità: promuovendo attività di brainstorming guidato (anche con app Apple come Freeform), volte a stimolare un confronto su domande come “Quando è utile affidarsi a una macchina? Qual è il limite tra supporto e dipendenza?”. Potrebbero emergere considerazioni sulla centralità della relazione con il docente e sull’importanza di mantenere un equilibrio fra innovazione tecnologica e valori educativi tradizionali, con un’attenzione particolare al coinvolgimento delle famiglie nelle decisioni sull’uso delle tecnologie a scuola.​

Alla fine di questo ciclo, gli studenti produrrebbero presentazioni, semplici video o mappe concettuali in cui dovevano individuare e commentare, in modo autonomo ma sempre supervisionato, sia i vantaggi che i rischi dell’intelligenza artificiale in ambito scolastico e nella vita quotidiana. Il percorso si chiuderebbe riaffermando la necessità di una consapevolezza digitale diffusa e condivisa, intesa non come semplice “competenza tecnica”, ma come capacità critica ed etica, fondamentale per preparare i ragazzi a un uso intelligente, responsabile e opportuno delle tecnologie oggi e domani.

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